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- Categoria: I Nostri Viaggi
- Pubblicato: Giovedì, 15 Settembre 2022 08:21
- Scritto da Elvia
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Sud America nuovamente..certo che si!
Ma qualcos’altro: destinazione Peru’
L'ho sognavo da tanto tempo per la mia passione per l’archeologia ma Moreno era sempre titubante: già vedeva montagne di sassi e musei colmi di reperti da visitare. Alla fine si è convinto: ci viene consigliato di andare tra giugno e luglio (l’inizio dell’inverno laggiù) cosi il 24 giugno si parte!
Volo Air France da Venezia a Lima. All’arrivo in aeroporto sbrighiamo le formalità e velocemente andiamo in hotel perché è già sera.
Alzati presto andiamo recuperare l’auto al noleggio subendo subito l'impatto del traffico caotico tipico delle città del Sud America. Ci viene spiegato che non sono molti anni che si può noleggiare un’auto per tragitti lunghi, di solito i tour-operator portano i turisti con i pullman o facendo molti voli interni da un sito archeologico all’altro…lungo strada capiremo il perché...
Il nostro itinerario, a grandi linee, era stato pensato cosi: verso Sud- Nazca,la costa fino alla deviazione per salire ad Arequipa,il lago Titicaca,poi verso nord Macusani, Raqui, Cuzco, Pisaq ,Ollataytambo e la Valle sacra per poi tornare da Abancay verso Nazca, penisola di Paracas e ritorno a Lima ,calcolando dai 4000 ai 5000 km in 16 giorni
Usciti da Lima il paesaggio è quasi lunare: costeggiamo il mare tra zone sabbiose e desertiche. L’autostrada finisce improvvisamente a sud di Pisco; poi ci sono solo strade statali con tantissime curve e traffico impegnativo per il guidatore.
Arriviamo a Nazca per vedere le famose linee e visitare il cimitero di Chauchilla, famoso per le mummie che risalgono al periodo pre-incaico (cultura ica-chinca).
Si riparte ,sempre di buon mattino, con una strada tutte curve e tantissimi camion. Notiamo che in ogni paese c’è molta polizia che controlla sia la velocità che il traffico. Siamo quasi a Puerto Inca ci accorgiamo che dalla sabbia spuntano delle Tillandsie fermiamo l’auto e via a fotografare.
Unico problema tantissima immondizia ovunque, dobbiamo spostala per riuscire a fare foto decenti.
Appena passato il sito archeologico di Puerto Inca incontriamo i primi cactus: Islaya omasensis. Più a sud nelle valli prima di Camanà altri incontri succulenti (Neoraimondia arequipensis, Pygmaeocereus bylesianus, Cistanthe paniculata grandiflora, etc).
Si inizia a salire verso Arequipa, sulle montagne si vedono le Browningie e le scarpate sono piene di un’altra varietà di Tillandsia.
La nostra prossima tappa è il Canon del Colca: splendidi paesaggi con cactus colonnari che punteggiano i pendii e data la profondità delle gole è il luogo ideale per i condor, che riusciamo ad ammirare in volo. Pensiamo di fermarci a Civay per la notte, ma ci capita un grosso guaio: percorrendo lentamente la strada del paese per cercare un hotel ad una ‘topes’ (riduttore di velocità) si stacca letteralmente una ruota anteriore ed inizia un'odissea. In paese non hanno nemmeno un carro attrezzi, siamo a 3 ore da Arequipa, la gente ed i poliziotti cercano di aiutarci come possono ed in qualche modo riusciamo alla fine a spostare l’auto dal centro della strada. I soccorsi da Arequipa arrivano all’una di notte e, quando si rendono conto che ci hanno noleggiato un’auto che incidentata non era stata riparata bene ed avevano messo in pericolo la nostra vita, ci portano ad Arequipa per l’auto sostitutiva. Alla fine alle 4 di notte stiamo già tornando a nord per riprendere il nostro viaggio!!
Verso il Lago Titicaca prima di arrivare a Puno c’è la deviazione per il sito archeologico di Sillustani (civiltà di Colla) ai suoi piedi il lago Umayo. Tra i resti troviamo qualcosa di interessante Lobivia hertrichiana, Opuntia sphaerica, etc.. Siamo già quasi a 4000 metri, da qui fino alla Valle Sacra saremo sempre in altitudine.
Puno non c’è piaciuta è solo una grande cittadina caotica: puntiamo a nord verso Cuzco.
Lungo strada deviamo verso Macusani per cercare l’Austrocylindropuntia lagopus.
Trovata!! Abbiamo anche la fortuna di incontrare in una valle la Puya raimondii: si rimane senza parole dalla grandezza!
Poi nell’ordine: Raqui (tempio di Wiracocha) - Andahuaylillas (chiesa spettacolare, chiamata la cappella Sistina delle Ande) - Tipon (acquedotto Incas e posto tipico per mangiare il porcellino d’india chiamato cuy) - Sacsayhuaman ( con i muri a forma di serpente da dove si domina Cuzco).
In ogni sosta, oltre ai magnifici monumenti, possiamo ammirare anche molte varietà di succulente, tillandsie ed orchidee.
Cuzco è quasi una delusione, una grande caotica cittadina, il poco che resta del centro storico è assediato dal traffico e dal cemento.
Decidiamo che è meglio cercare qualcosa di più tranquillo ed andiamo a Pisac: si rivelerà un’ottima scelta.
Il paese è molto carino, si trova ai piedi di uno stupendo sito archeologico (Pisac Inca) ed è famoso soprattutto per il mercato dove si usa ancora il baratto. A rendere questo luogo ancora più speciale è che nelle montagne vicine al paese riusciamo a trovare l’Echeveria cuscoensis, alcune Lobivie, Tillandsie, Oxalis, Dyckie, etc.
Altra nota dolente: ci informiamo per andare a Machu Picchu ma ci viene detta una cifra a dir poco da rapina…anche no!! Sarà per un’altra volta.
Arriviamo fino alla fine della valle sacra a Ollantaytambo ultima fortezza Inca della Valle Sacra, il limite della conquista spagnola. Da vedere sicuramente!
Nei dintorni, lungo la valle del fiume Urubamba, troviamo l’ Echeveria westii, Lobivia hertrichiana, Tillandsie, Corryocactus erectus, etc.
Altri siti da visitare sicuramente sono: Puka Pucara e Tambomachay e i due piccolissimi Tarawasi e Saihuite.
Si inizia il ritorno verso Lima. La strada da Abancay a Nazca è stata messa in sicurezza da bande di ladri che fermavano le auto ed i pullman derubando gli occupanti solo da pochi anni. E' una strada molto impegnativa per il guidatore: curve, curve e solo curve ma con una varietà di paesaggi da lasciarci a bocca aperta. Si passa da zone quasi tropicali nel fondovalle del Rio Apurima a zone d’alta quota con la neve ai bordi delle strade in compagnia di Lama e Vigogna. Troviamo nel fondovalle orchidee e Tillandsie, mentre in quota Austrocylindropuntia floccosa, Lobivie, Orocereus, etc.
Prima di iniziare la discesa verso Nazca abbiamo l’incontro con la superba Browningia candelaris ssp. icaensis, assieme ad opuntia sphaerica e haageocereus.
Risalendo verso la capitale facciamo una deviazione verso la penisola di Paracas; qui possiamo vedere le mummie di questa civiltà preincaica ma anche ammirare i Pinguini di Humbolt e i leoni marini in fondo alle scogliere.
Ultimo giorno il ritorno nel delirio del traffico di Lima per raggiungere l’aeroporto.
E' finita anche questa avventura in un paese dove si mangia bene, la gente è molto ospitale: un territorio di una bellezza rara con le perle dei siti archeologici!
Poche note dolenti: le immondizie lasciate un pò dappertutto e la sensazione che nel paese ci sia del fermento sociale (trovate due grosse manifestazioni di protesta per la povertà della gente).
Sicuramente ci torneremo
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