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- Categoria: I Nostri Viaggi
- Pubblicato: Sabato, 01 Gennaio 2022 09:07
- Scritto da Elvia
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Dei tanti viaggi da raccontare dovevamo sceglierne il primo, e non era facile, cosi la scelta è stata casuale.
Non c’é un perchè sul dove andare: il punto di partenza potrebbe essere la ricerca di una determinata pianta, scegliendo la zona dove vive, però poi, allargando gli orizzonti, si finisce per interessarsi a tutto ciò che si vede.
Questo viaggio è nato per fare un piacere ad un amico, Sergio, che ci aveva chiesto se poteva venire con noi per vedere in natura le piante tanto amate: per questo è stato programmato su alcune zone non visitate in viaggi precedenti (per nostro interesse) ed altri siti conosciuti, nei quali sicuramente potevamo mostrargli qualche “rarità". Questo mix si è rivelato interessante perché abbiamo potuto renderci conto dello stato di salute di varie popolazioni a distanza anche di 10 anni, trovando il più delle volte belle sorprese.
La moglie di Sergio, Mirella, non è appassionata di cactus cosi abbiamo incluso deviazioni a siti archeologici, paesi pittoreschi, mercati ed altre cose per conoscere il paese.
Le tappe principali sono state fatte negli stati di Zacatecas, Durango, Coahuila, Nuevo Leon, San Luis Potosi, Tamaulipas, Queretaro ed Hidalgo…
La vacanza parti un po' male, il tassista che doveva portarci all’areoporto di Venezia era in ritardo abbiamo dovuto telefonargli e svegliarlo. Il volo Iberia, che solitamente prendiamo, era Venezia-Madrid-Città del Messico e viceversa.
Arrivati mancavano tutte e 4 le valige (a Venezia non le avevano caricate!!!) abbiamo dovutocompilare tutti i moduli dello smarrimento ed il personale Iberia ci rassicurò che per la sera dopo sarebbero state consegnate.... ma altra brutta sorpresa: neppure l’auto era pronta, il noleggiatore presentò varie scuse, però fino all’indomani non abbiamo potuto averla.
Gli imprevisti di un viaggio ”fai da te” sono da risolvere in breve tempo: cosi cambiammo il programma e quello che doveva essere l’ultimo giorno diventò il primo.
La mattina successiva prendemmo un taxi fino al sito archeologico più importante del Nord del Messico:
Teotihuacan, uno dei meglio conservati e belli del paese. La città fondata dai maya è un luogo sacro, è la città di Quetzalcoat (il dio serpente), il luogo scelto dagli dei per la creazione dell’universo secondo la mitologia maya. Per visitarla bene ci vuole almeno mezza giornata, c'é la piramide della luna e quella più grande del sole, poi camminando lungo il viale dei morti si giunge a quella decorata di Quetzacoat, l’unica arrivata fino a noi come era stata costruita; questo perché era stata coperta con una costruzione posteriore, solo durante scavi per il restauro vennero alla luce le statue che decorano la gradinata.
Nel pomeriggio Xochimilco: cioé quello che rimane dell’antica capitale lacustre Maya la grande Tenochtitlan, piena di canali navigabili e giardini galleggianti, ora e’ un rione della capitale.
La sera abbiamo recuperato le valige e l’auto, la mattina dopo presto si doveva partire.
L’autostrada 57 ci porta velocemente a Nord per deviare poi in Zacatecas.
S.Juan Capistrano è un piccolo paese (neanche segnalato in alcune cartine) al confine con il Nayarit, diventato famoso da qualche anno per la scoperta di un popolazione di Echinocactus grusoni a 500 km di distanza da quella conosciuta in Queretaro. A causa del tempo inclemente (piogge torrenziali) abbiammo dovuto rimandare l’incontro ravvicinato anche se, camminando lungo il fiume e bagnandoci tutti, siamo riusciti a vederli sulle pareti. Incontro rimandato al viaggio dell’anno successivo ma questa è un'altra storia…
Saliti più a Nord entriamo nello stato di Durango, verso Mapimi, scegliamo come base un hotel nel paese di Bermejillo e facciamo varie escursioni nei dintorni. La zona del Silencio è parco nazionale, si paga un biglietto all’ingresso e in certi periodi dell’anno non si può visitare ma è luogo di splendidi paesaggi e piante interessanti; il nome del luogo deriva dal fatto che è un territorio dove, per lunghi tratti, non c’é copertura per telefoni e radio.
Il Bolson di Mapimi è una grande piana, poco abitata e ricca di specie succulente; lungo strada è possibile fare una deviazione, salendo lungo una ripida sterrata, ed arrivare al paese fantasma di Puente Ojuela: una vecchia cittadina mineraria abbandonata (si estraeva oro ed argento), sembra l'ambientazione di un film western, con un ponte sospeso (318 mt) progettato dai famosi fratelli Roebling (quelli del ponte di Brooklyn) sopra una gola da brividi (95 mt d’altezza).
Le specie che si possono osservere sono: Coryphantha valida, C. poselgeriana, C. macromeris, C. kraciki, C. difficilis, Corynopuntia grahami, Epithelantha micromeris, Echinomastus durangensis, Echinomastus mapimiensis, Echinocereus stramineus, Glandulicactus uncinatus, Ibervillea, Mammillaria lasiacantha, Mam. grusoni, Mam. gasseriana, Man.pottsii, Peniocereus,Thelocactus bicolor,etc.
Dopo un paio di giorni siamo ripartiti verso est con destinazione Cuatrocienegas in Coahuila, territorio interessantissimo per le molteplici varietà: Ariocarpus fissuratus, Ancistocactus uncinatus, Ancis. scheeri, Astropythum capricorne, Echinocactus texensis, Echin. horizonthalonius, Escobaria dasyacantha, Epithelantha micromeris, Epithelanta bokey, Grusiona bradtiana, Coryphantha valida, Cor. poselgeriana, Cor. werdermanni, Thelocactus bicolor, Echeveria strictifolia, Echinomastus hispidus, Fouquieria shrevei, Fouqueria splendens, Corynopuntia moelleri, Opuntia anteocoensis, Mammillaria lenta, Mam. lasiacantha, Mam. plumosa e Mam. grusonii.
Questa località è conosciuta anche per le “poze”, laghetti di acqua cristallina collegati tra loro da fiumi sotterranei, grazie al terreno carsico. Lungo il fiume Rio Mezquite, in una delle poze, La Becerra (ora chiusa causa inquinamento dell'alto numero di turisti) si poteva fare il bagno e verso sera osservare le tartarughe d’acqua. Tutta la zona è stata studiata da un gruppo di speleo-subaquei italiani sotto il nome gruppo "La Venta".
Il viaggio continua spostandoci a Ramos Arizpe, con una fermata nel trasferimento alla miniera della Paloma per riuscire a trovare i Thelocactus palomensis (fiore magenta), altra varietà descritta da pochi anni. Dopo 2 tentativi in viaggi precedenti andati a vuoto, questa volta li abbiamo trovati! In mezzo ad Aricarpus furfuraceus fioriti non si possono non vedere: hanno 20 o più centimetri di diametro! Tutto stava nel trovare la collina giusta e dopo averne fatte almeno 20...Completò la giornata uno sciame di farfalle monarca.
La periferia di Ramos Arizpe ci fa trovare una brutta sorpresa: stanno costruendo una nuova autostrada fino a Monterrey (ma a cosa serve se già quella esistente non è molto usata!!!!) e vari siti dove sapevamo esserci piante interessanti sono stati in parte o del tutto rovinati, che amarezza.
Il tempo non è bello, una fastidiosa pioggerellina ci impedisce di usare le macchine fotografiche digitali e soffia un vento da brividi. In zona si possono trovare: Mammillaria pottsii, Mam. plumosa, Mam. lenta, Mam. chionocephala, Epithelantha micromeris, Ephit. bokey,Epith. pachyriza elongata, Neolloydia conoidea, Gymnocactus beguinii, Ariocarpus furfuraceus, Astrophytum capricorne, Thelocactus bicolor, Thelo.rinconensis, Ibervillea, Echinocereus stramineus, Echin. pectinato, Ancistrocactus megarizhus, Lophophora williamsii, Echinomastus mariposensis
Passiamo qualche giorno in zona, arrivando fino a Icamole (Nuevo Leon), dove inizia l’areale dell'Epithelantha unguispina e dove, anche fuori dal Canon Huasteca, si possono trovare le Agavi victoriae reginae. Questo è il punto più a Nord del viaggio: ritorniamo verso Mexico D.F.
Non potevamo non portare Sergio ad Aramberry (Nuevo Leon) e zone limitrofe per la quantità di specie “rare” che vi abitano: Ariocarpus confusus, Geohintonia mexicana, Aztekium hintoni, Rapicactus zaragozae, Echeveria unguicolata, Echev. zaragozae, Echinocactus platyacanthus, Encephalocarpus strabiliformis, Ferocactus pilosus, Neolloydia conoidea,Thelocacatus conothelos, Thelo. conothelos var. auriantiacus, THelo. buekii, Thelo. matudae, Thelo. argenteus, Mammillaria albicoma, Mam. candida, Mam. formosa, Turbinicarpus gracilis, Ibervillea, Opuntia tunicata.
Logicamente, per vedere la Geohintonia, c’é una prassi consolidata dai locali: appena imbocchi la strada che scende nella valle dove vive, arrivano subito per vedere cosa stai facendo. Ti accompagnano, controllano il tuo comportamento e chiedono una quota per il giro nel loro territorio (abbiamo pagato 100 pesos a testa). Le 2 popolazioni, sia Geohintonia che Aztekium, godono di ottima salute, anche grazie alla facilità di reperimento sul mercato: si può dire che, se non verrà costruita una strada nuova pure qui, le piante possono stare tranquille.
Scendendo ancora fermata a Matheuala (San Luis Potosi) con il classico giro fino a Real de Catorce.
Piante della zona: Ariocarpus hintoni, Ario. furfuraceus,Turbinicarpus klinkerianus, Turb. frailensis, Turb. polaski, Echeveria catorce, Echev. lutea, Echev. sp.,Glandulicactus uncinatus, Mammillaria crinita var.aurihamata, Mam. candida e Lophophora williamsii.
Proseguendo entriamo in Tamaulipas, destinazione valle di Tula e dintorni. Da Las Tablas a Sud fino a La Reforma a Nord si possono trovare: Ancistrocactus megarhizius, Obregonia denegrii, Astrophytum myriostigma, Echinocactus texensis, Ech. horizonthalonius, Echinocereus tulensis, Ech. pentalophus, Ech. pectinato, Mammillaria picta, Mam. viereckii, Mam. baumii, Mam. candida, Mam. surculosa, Mam. microthele, Ariocarpus trigonus, Ario. kotschoubeyanus, Ario. kotschoubeyanus albiflorus, Ario. agavoides, Leuchtenbergia principis, Echeveria, Lophpohora koeresii, Turbinicarpus lophoporoides, Turb. andersonii, Coryphantha maiz-tablasensis, Ibervillea tenuisecta, Thelocactus tulensis, Neolloydia conoidea, Neolloydia inexpectata, Ferocactus echidne, Fero. hamatacanthus, Fero. victoriensis.
Mancano pochi Stati: San Luis Potosi è un altro di quei posti imperdibili per vedere le piante; l'unica nota dolente è che il territorio verso Cerritos è molto cambiato dopo 8 anni. La vegetazione è rigogliosa, sono cresciuti moltissimii arbusti medio-alti che rendono difficoltoso il cammino e l'osservazione delle piante: niente è più come lo ricordavamo, una mezza delusione. Per fortuna la zona della Sierra di Alvarez, con la Valle de los Fantasmas, riserva sorprese.
Nel Queretaro si va a Cadereyta, dove abbiamo un amico, Lucas, che gestisce un buon ristorante, e c’è un buon hotel. Il territorio offre una grande varietà di piante tra le quali l’Echinocactus grusonii è il più conosciuto. Prendiamo una barca a Tzibanza, paesino sulle sponde della Presa Zimapan, e ci facciamo portare fino alla parete dove vivono. Nei dintorni di Picco Bernal andiamo per vedere il Turbinicarpus pseudomacrochele, convinti di non trovare quasi niente (10 anni fa a fatica riuscimmo a vedere una ventina di piante); grande fu la sorpresa di trovare, giunti in cima alla collina dove vivono, una grande quantità di esemplari adulti e giovani: questo significa che la riproduzione e commercializzazione fatta ha impedito la raccolta in habitat. Piante presenti in quest’area sono: Astrophytum ornatum, Calibanus hookeri, Coryphantha erecta, Echeveria subrigida, Echinocactus grusonii, Echino. platyacanthus, Echino. glaucescens, Mammillaria elongata, Mam. parkinsonii, Mam. compressa, Mam. obconella, Pachyphitum, Plumeria, Strombocactus disciformis, Stromb. corregidorae, Thelocacatus leuchacanthus, Thelo. hastifer.
Gli ultimi giorni li passiamo in Hidalgo. Da Mineral de Monte si arriva in Barranca Metzitlan con tutte le sue notevoli varietà: dalla Fouquieria fasciculata alla Mammillaria humboldtii, Astrophytum ornatum, Bombax ellipticum,Cephalocereus senilis, Echinocactus glaucescens, Echinocactus platyacanthus, Echeveria bifida, Echinofossulocactus sp., Gymnocactus horripilus, Mammilaria geminispina, Mam. schiedeana, Pachyphitum.
La strada corre lungo la valle in un paesaggio molto bello, si devono fare deviazioni su sterrate per trovare tutte le varietà.
Il penultimo giorno lo dedichiamo di nuovo all’archeologia. La strada per arrivarce al sito mette a dura prova il guidatore: sono curve e curve per molti chilometri, la carreggiata non è molto larga, si attraversano tantissimi paesini e bisogna armarsi di tanta pazienza, ma vedere il sito di El Taijn ripaga ampiamente gli sforzi, nonostante sia un po' fuori mano. Qui siamo in Veracruz. Le stutture principali sono la piramide delle nicchie e il gioco della pelota, decorato con splendide sculture. Taijn significa città del tuono ed, anche per questo, non si sa con precisione chi l’abbia costruito.
Siamo quasi giunti alla fine: durante il ritorno a Città del Messico non può mancare una tappa a Tula de Allende, l’antica capitale dei Toltechi (poi usata dai maya e per finire saccheggiata dagli Aztechi), per vedere gli Atlantidi. Verso sera arrivati in hotel, dopo aver riconsegnato l’auto, diamo l’ultimo saluto a questa caotica metropoli: l’indomani l’aereo ci riporterà a casa.
Non sappiamo cosa Sergio abbia apprezzato di più. Solitamente il primo viaggio è una sorta di ubriacatura, si è cosi presi dall’eccitazione che bisogna tornare a casa per capire se veramente è piaciuto, nonostante tutti i disagi che si possono incontrare là. Ciò nonostante vedere i paesaggi, i colori, le piante non ha eguali per chi ama la natura.
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